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Orchestra Dark Italiana: recensione disco omonimo

E’ stato proposto lo scorso dicembre al Medimex, la Prima Fiera delle Musiche del Mediterraneo, il disco d’esordio senza titolo dell’Orchestra Dark Italiana, un’esperienza narrativa intensa, perfezionata anno dopo anno per comporre e combinare armonie minimaliste a suoni elettronici

Orchestra Dark Italiana

s/t

(Cd, Otium Records)

slow-core, dark folk, avant folk, cantautorato rock sperimentale

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Orchestra Dark ItalianaRitmi rallentati, melodie in chiave minore, arrangiamenti minimi e atmosfere pessimiste e depresse, per l’appunto dark, sono il tratto peculiare del quartetto che costituisce questa nuova band dal nome Orchestra Dark Italiana.

Un’insolita formazione per un’orchestra, quattro musicisti, Flavio Michele (voce), Federica Nardi (pianoforte), Giuseppe Paolillo (chitarra) e Savino Pace (batteria), alle prese con un disco d’esordio che non vogliono intitolare, un disco al di fuori di ogni schema, cliché o classificazione, che attraverso l’intreccio di presente e passato, riesca a catturare l’attenzione dell’ascoltatore.

Un buon album omonimo, circa mezz’ora d’intelligente sperimentazione musicale, con testi e atmosfere cupe che oscillano dal rock al dark, dall’elettronica alla psichedelica, sound di fisarmonica e ritmi balcanici pressanti che fanno pensare a ballate popolari. Angoscia, solitudine e rapporti umani sono i temi principali descritti con un songwriting essenziale ma profondo. 1.Giappone; 2.Rondini; 3.Vera; 4.Youthell; 5.Bue Muto; 6.L’aperto; 7.Quindici; 8.Suona; 9.Oxà sono incredibilmente accompagnati da una molteplicità di strumenti musicali (pianoforte, fisarmonica, ocarina, glockenspiel, fiati) capaci di stupire e turbare l’animo di chi ascolta.

In questo disco d’esordio, l’Orchestra Dark Italiana, alternando modernità e tradizione, ha dimostrato di avere sufficiente tenacia e coraggio di esprimersi attraverso uno stile ed un’originale capacità visionaria, incurante di seguire i convenzionalismi di una società ormai sterile.

 

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Sonia Mengoni
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