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Fido Guido: One Love, One World, One Struggle

Fido Guido, ovvero il reggae come si fa in Salento. Il cantante pugliese però con One Love, One World, One Struggle abbandona il dialetto a vantaggio dell'inglese

Fido Guido

One love, One World, One Struggle

(Cd, Bizzarri Records)

reggae

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Fido Guido- One Love, One World, One StrugglePuglia, terra di mare, di sole, di bellezze paesaggistiche ma non solo. Culla musicale di molti cantanti della nuova generazione, si caratterizza anche come terra d’origine di molti esponenti della musica reggae nazionale. Basti pensare ai Sud Sound System o ai Boom Da Bash. Tra loro c’è anche Fido Guido che con il nuovo lavoro One Love, One World, One Struggle cambia radicalmente rispetto al passato.

La vera novità sta nella lingua: il singJay reggae pugliese aveva finora concepito quattro album cantati in dialetto tarantino, mentre nel nuovo cd le undici tracce sono tutte in inglese. Una svolta che tuttavia lascia immutate le tematiche affrontate dall’artista: amore, speranza e messaggi di protesta vengono veicolati dalla lingua internazionale per eccellenza, senza comunque mai dimenticare le sue radici.

L’album si apre con Fire pezzo reggae molto estivo e positivo, quasi da spiaggia, e pesca un pò dal repertorio sia di Bob Marley che dalla tradizione reggae degli anni ’70.

Convincono meno Youthman, You Nuh See It e la romantica Don’t wanna loose you caratterizzate dall’essere anche loro canzoni reggae molto estive, ma prive di mordente e di particolare originalità.

Le cose cambiano decisamente con This girl is mine, una strana commistione tra pop-reggae-rap che vede la partecipazione del cantante reggae giamaicano G-MAC, in cui le voci dei due musicisti si integrano alla perfezione.

Justice, che tratta una tematica sociale forte, è la più convincente del lotto.

Babylon have no mercy è la più ritmata tanto che ti viene voglia di lasciarti trascinare dalle sue sonorità al primo ascolto.

Femminine attraction strizza l’occhio anche al pop, con un assolo di chitarra interessante.

Orecchiabile See you tomorrow mentre I never solo voce e chitarra chiude il tutto.

Un lavoro dalle mille sfaccettature, che mette ancora una volta in mostra le capacità dell’artista pugliese. Purtroppo in alcuni casi manca l’originalità, ed è un vero peccato perchè il lavoro sarebbe potuto essere ancora più interessante.

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Matteo Valeri
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