Coreya
Al silenzio
(Cd, ZetaFactory/Venus, 2008)
indie rock
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Arrivano da Reggio Emilia diffondendo il loro suono denso e non privo di impatto, ma che sa essere anche molto melodico nella sostanza. Dopo un consistente successo in Internet e dal vivo, grazie anche a un demo e un Ep molto apprezzati, La Testa Nella Sabbia e Zerosei, i Coreya arrivano al debutto discografico con le undici tracce di Al Silenzio.
Il disco è orecchiabile e decisamente accattivante, i testi tentano di non essere banali e il più delle volte ci riescono, la competenza tecnica dei musicisti è notevole.
L’Odio è un opener ideale per l’album, potente e rabbioso. Sembra veramente descrivere il ritratto del disturbante mondo in cui viviamo, quadretto non troppo confortante: “il nostro ritratto è un immagine che esplode” e che “brilla solo perchè sta scoppiando”.
E si crea così quell’atmosfera sferzante ma estremamente melodica, arrabbiata ma con misura che caratterizza l’intero disco.
Discrete anche le prove degli aspri e intensi Quando L’Occhio Non Vede e Raccontami, mentre con Neanche Una Luce e Come Sei subentra la monotonia, e l’incursione nel mondo ispanofono con El Sueño, non aiuta in questo senso.
Ma Farti Molto Male, ruvido e disperato e la stridente ballata semi-acustica Distanze fanno riprendere interesse per questo Al Silenzio, che nonostante non riesca propriamente a decollare si rivela comunque un esordio interessante e merita un ascolto attento.
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