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Memorie di Adriano: recensione concerto Introdacqua (AQ), 3 agosto 2012

Ovvero i migliori interpreti del panorama jazzistico italiano, la maschera e la voce di Peppe Servillo e l’universo musicale e poetico di Adriano Celentano e del suo Clan, splendidamente riuniti in uno spettacolo bello, elegante ed intenso

Memorie di Adriano

Introdacqua (AQ), Piazza Susi, 3 agosto 2012

live report

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Non c’è due senza tre. E così, dopo aver affrontato il repertorio di Frank Zappa (Zapping) e successivamente quello di Domenico Modugno (Uomini In Frac), il contrabbassista torinese Furio Di Castri ha voluto raccogliere una nuova e stimolante sfida, cimentandosi nella rivisitazione dell’universo musicale e poetico di un’altra grande gloria nazionale. E’ infatti al Molleggiato per eccellenza della musica italiana che è dedicato lo spettacolo Memorie di Adriano – Canzoni del Clan di Adriano Celentano, che segue a distanza di qualche mese l’uscita del cd omonimo.

Realizzato con il coinvolgimento dei migliori interpreti della scena jazz nostrana, il progetto, così come il concerto, si avvale delle magnifiche presenze di Mattia Barbieri alla batteria, Fabrizio Bosso alla tromba, Javier Girotto ai sassofoni, Rita Marcotulli al pianoforte, oltre che della maschera e della voce di Peppe Servillo, già autore in tempi non sospetti con i suoi Avion Travel di una straordinaria rilettura del classico Storia D’amore, presente anche in questo contesto.

Aperto dalla versione strumentale di 24.000 Baci, con i fiati balcanici di Girotto e Bosso a spadroneggiare, lo show di Introdacqua, allestito nell’ambito della sesta edizione del Festival itinerante Muntagninjazz, organizzata dall’associazione culturale omonima toccando diverse – e splendide – location dell’Abruzzo peligno (Sulmona, Popoli, Prezza, Villalago, Castelvecchio Subequo, Pettorano sul Gizio), in poco meno di un’ora e mezza ha riproposto pedissequamente l’intera scaletta contenuta nel cd, concedendo un solo bis (la già citata Storia D’amore), anche perché sono finiti i brani, come ha ricordato con la simpatia di sempre lo stesso Servillo.

Gli arrangiamenti eleganti e maturi, opera del contrabbassista Di Castri, insieme alla mostruosa bravura degli interpreti sul palco, hanno rivestito queste canzoni del Clan di nuova ed intensa bellezza, dandogli spessore e privandole, ma non del tutto, di una certa leggerezza e guasconeria celentanesca. Tra tutte, da segnalare la rilettura straordinariamente intensa de Il Ragazzo Della Via Gluck, rallentata, sospesa, quasi eterea, malinconica, contrappuntata dal piano lieve della Marcotulli, da alcune note di flauto soffiate da Girotto e dalla tromba sordinata di Bosso. Da brividi!

Davvero una bella serata di musica, accompagnata da un cielo ricco di stelle e scivolata via fin troppo velocemente. Ma niente paura; il programma di Muntagninjazz prosegue fino al prossimo 14 agosto. C’è ancora tempo, quindi, per concedervi una vacanza da queste parti, tra luoghi incontaminati, cibo genuino e musica per palati fini.

La foto gallery di Ivan Masciovecchio

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Tracks list:

24.000 Baci, Una Carezza In Un Pugno, Storia D’amore, Pregherò, Una Storia Come Questa, Il Problema Più Importante, Canzone, Sotto Le Lenzuola, Il Ragazzo Della Via Gluck, Stai Lontana Da Me, Chi Ce L’ha Con Me, Azzurro

1st encore:

Un Albero Di Trenta Piani

2nd encore:

Storia D’amore

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