Fine 99
Fine 99
(Cd, MM Records)
hardcore, metal
_______________
Ah si si, le casse del vostro stereo le dovrete cambiare ogni volta che metterete su questo disco dei Fine 99. I dodici pezzi che compongono l’omonimo album scuoteranno l’aria immobile di questo caldo afoso e dopo una sudata pazzesca al ciondolare ritmico delle loro canzoni concludo che sarebbe stato meglio ascoltare questo disco in un momento in cui avrei potuto riprendere fiato, senza soffocare nel cielo bollente di questi giorni.
Le mani contro il viso ci introduce al disco con un riff veloce e un assemblaggio di suoni pesanti che da subito fanno comprendere il valore di questi giovani e inquieti bresciani, sullo stile burrascoso dei Linea77 e dei Nine Inch Nails, giusto per avere un riferimento conosciuto. I sei ragazzoni in verità si sono succeduti a diverse formazioni fin dalla loro fondazione, 13 anni fa, con esordi ska-punk, di cui ancora si avverte un minimo di influenza in brani come II colore dei tuoi sogni. La loro attività è stata prevalentemente live, finché non furono adocchiati dal fonico di Vasco che li ha segnalati in giro, fino ad approdare finalmente all’indipendente MM Records.
L’hardcore delle chitarre rombanti si mischia con l’elettronica generando un sound potente, aggressivo, dalle linee melodiche orecchiabili, come Tradito e II fuoco che brucia dentro. Le chitarre graffianti e la batteria che martella senza sosta macinano canzone dopo canzone ritmiche ricolme di bordate sui muri, con sezioni strumentali discrete e un cantato in italiano urlato qua e là dando un senso compatto alle composizioni, combinando con energia groove e riff.
Il pezzo di La ballata del lumacotto è forse il brano più poprock, dio mi perdoni, e fa pensare a come sarebbe stato se avessero deciso di intraprendere una direzione più commerciale, sebbene non dispiaccia.
Forse ci sono fin troppi suoni in questo caos, ma ho assistito ad una prova nel complesso molto promettente: la carne al fuoco è sufficiente a tenerli d’occhio per il futuro, attendendo che maturino una formula compositiva che porti loro una maggiore attenzione.
Myspace >> myspace.com/fine99ninetynine
Gli ultimi articoli di Luca Paisiello
- Zagreb: recensione di Terra Bruciata - November 9th, 2024
- Michael Kepler: recensione di Mask Of The White Ape - October 28th, 2024
- Soul Asylum: recensione di Slowly but Shirley - October 25th, 2024
- Luciano Panama : Raggi che oltrepassano qualsiasi andatura - October 6th, 2024
- Francesco Andrea Brunale: recensione diel libro 99% Crossover - September 11th, 2024