AU
Verbs
(Cd, Aagoo)
psych-pop
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E’ difficile per me parlare di un disco come questo, sarà per il genere che non mi aggrada più di tanto, sarà per il caldo sempre più insopportabile che mi altera i sensi, sarà perchè ora ho uno stormo di mosche intorno a me che mi vuole morto, ma non sono proprio riuscito a digerire questo lavoro. E c’ho provato a a farmelo piacere eh. L’ho ascoltato in camera completamente in silenzio e in pace, leggendo un libro, in piscina sotto il sole, in treno, andando a correre. Niente. Nessuna dimensione ha saputo valorizzarlo. Anzi addirittura ad ogni ascolto mi è risultato più pesante.
Fuori dagli schemi, un po’ troppo per i miei gusti. Caos è la parola che forse lo definisce meglio. Un minestrone con dentro tutti gli ingredienti sbagliati. Un po’ come “La Nausea” di Sarte, un disco nullo, assente, vuoto.
Non me ne voglia il collettivo di Portland, ma al prossimo giro spero si ponga un obiettivo più preciso su cui puntare e aspirare. Poi magari sono io che non ho saputo cogliere la vera essenza di questo album. So solo che un disco degli Animal Collective lo ascolto molto più volentieri.
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