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The Long Blondes: Singles

Dopo due album pubblicati (e acclamati) il quintetto di Sheffield esce con Singles, una raccolta di B-Sides e di singoli editi nella loro versione originale

The Long Blondes

Singles

(Cd, Angular Records)

pop, rock

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singles-long_blondesSheffield non è di certo Seattle, ma fa comunque la sua porca figura. Oltre ad essere un grande centro siderurgico la città ha anche dato i natali a Joe Cocker e a gruppi quali i Pulp, gli Arctic Monkeys e appunto i The Long Blondes. A detta della front-girl Kate era scontato che a Sheffield nascessero i The Long Blondes, le persone meglio vestite di tutta la città non potevano che formare la band pop con la maggior carica glam che ci fosse in giro.

Dunque parlando di The Long Blondes si parla di musica pop, in accezione 70’s intendiamoci. Si parla di sonorità abbastanza crude, senza troppi fronzoli: chitarre acide, testi graffianti e con venature più che rock, tempi quadrati, zero virtuosismi, batterie secche, piatti che si rompono, corde che saltano e ugole che stridono. Quando si parla di questo tipo di pop però si parla anche di concerti-battaglia con ragazzini che strillano, chiome che ondeggiano, baristi che fanno fortune e nostalgici brizzolati che non riescono a tener fermo il piedino.

Fare la recensione di una compilation di singoli non è mai facile, a maggior ragione quando questo potrebbe essere l’ultimo della carriera del gruppo in questione. Proprio così, dall’ottobre del 2008 i The Long Blondes hanno cessato la loro attività a causa di un ictus che ha colpito il chitarrista Dorian Cox e l’ha messo KO per almeno qualche anno…brutto, pessimo colpo!

Il disco in se per se non ha bisogno di presentazioni; chi già conosce il quintetto di Sheffield non avrà grandi sorprese se non per l’unico inedito Peterborough che comunque rientra pienamente nello stile sempre rappresentato dai nostri. Per chi invece non ha mai sentito parlare di The Long Blondes l’unico accorgimento è di inserire il cd nel peggior stereo di casa e alzare al massimo la manovella del volume. Le faccende di casa ad esempio risultano esageratamente più divertenti con Singles in sottofondo, ovviamente per chi ha un animo quantomeno rock and roll. Nel disco non potevano mancare la ballata Polly, il successone Separated By Motorways, Autonomy Boy e Giddy Stratospheres che sono poi le più grandi hit della band.

Un disco quindi che ci lascia con un punto interrogativo sul futuro dei The Long Blondes. Probabilmente vedremo Kate in qualche progetto solista, ma ascoltando questo Singles non si può che rivolgere uno sguardo al cielo e sperare in una pronta e piena guarigione del chitarrista Dorian Cox.

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Eugenio Battaglini
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