Loneload
Steam Punk
(Cd, Autoproduzione)
rock, grunge
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Seconda prova per la cantautrice e chitarrista laziale Laura Liparulo, in arte Loneload. In Steam Punk, fanno da cavalli di battaglia l’elettronica low-fi che dà un tono retrò, stropicciato e curioso agli undici pezzi proposti, la forte ispirazione data da temi legati al mondo dei computer e della tecnologia digitale, un’atmosfera buffa e dimessa. Spesso le idee rimangono più sul fronte dell’esperimento che del risultato compiuta, e questo è anche un po’ il limite del disco. La produzione artigianale e un’inclinazione quasi ludica nel riportare al passato potrebbero essere dei punti di forza, ma purtroppo non permettono all’insieme di decollare.
Un impianto altalenante ma con diversi spunti, dunque; intermezzi strumentali e elettronici come l’intro con Inferority Complex Walzer e una buffa versione molto elettrica del classico Can Can di Offenbach. Alan Turing è un pezzo interessante, caratterizzato dall’utilizzo di samples curiosi e da un’atmosfera da pinball impazzito che prevale in tutto l’album. La prima parte dell’album è più punk, un po’ trascinata, low-fi. Negli ultimi tre brani, invece, più propriamente in ambito rock, c’è una scia di tristezza in più.
Anche qui, come avvenuto per il primo lavoro di Loneload, Love Would Never Work, tutto è messo a disposizione dell’ascoltatore in formula assolutamente free sul sito dell’artista e su varie piattaforme web.
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