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Metallic Taste of Blood: recensione cd omonimo

Primo album per un gruppo di musicisti con tanta esperienza alle spalle e altrettanta voglia di sperimentare

Metallic Taste of Blood

s/t

(CD, Rare Noise Record)

progressive rock


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Metallic Taste of BloodMetallic Taste of Blood, ovvero un super-gruppo pronto a (ri)scrivere il rock progressivo e a farlo scartare verso altre direzioni. I Metallic Taste of Blood sono composti da Eraldo Bernocchi alle chitarre, Jamie Saft addetto a piano e tastiere, Colin Edwin al basso elettrico e Balzs Pandi, nomi che non hanno bisogno di troppe presentazioni e che rappresentano un insieme di esperienze, sensibilità e gusti diversi che si fondono per dare origine a qualcosa di nuovo.

L’album è, infatti, una scomposizione/ricomposizione continua di più generi (post e progressive rock, così come metal e altri) che si incontrano in un punto nevralgico comune e centrale che funge da leva per tutte e dieci le tracce del disco. L’intento del gruppo è quello di immergersi nella sperimentazione più pura per tornare poi a galla, a fine processo, con qualcosa di nuovo e particolare da incidere.

In un’ora si passa da pezzi aspri a melodie più soffuse e delicate, non facendo affatto annoiare l’ascoltatore ma anzi facendolo sentire parte del processo di trasformazione che avvolge l’intero disco.

I Metallic Taste of Blood esordiscono con un buon primo album che vede il suo punto di forza in tracce come SectileKing Cockroach e Crystals And Wounds, riuscendo a conciliare quel bisogno di coerenza e di eterogeneità che rende un disco degno di essere ascoltato.

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Andrea Bettoncelli
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