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Ombraluce: Distanze ravvicinate

Cambi di umore e architetture sonore in Distanze ravvicinate, l’ottimo esordio della big-band Ombraluce

Ombraluce

Distanze ravvicinate

(Cd, Autoproduzione)

progressive rock

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Ombraluce- Distanze ravvicinateOmbra e luce, caldo e freddo, dualità: sono questi i temi di questo interessante disco autoprodotto (ma qui in Italia nessuno è interessato a produrre musica di qualità?) degli Ombraluce, band italianissima formata da Alessandro Vitale alla voce, Roberto Savoca e Andrea Sosso alle chitarre, Sergio Alfredini al basso, Giorgio Conzi alle tastiere e Carmelo Contino alla batteria.

Il gruppo propone una variopinta miscela di generi, uniti però nello stile classico di quel rock progressivo che fu principio ed ispirazione di molte band figlie degli ultimi anni ’60 ed inizio ’70.

Chiarissimo esempio ne è l’ottima prova di sperimentazione vocale in Prigionia, che richiama il compianto Demetrio Stratos e la successiva splendida ballata Libertà, ispirata alle grandi opere del Banco del Mutuo Soccorso e P.F.M. Ma le tracce vivono anche di “luce” propria ed ispirazione come la riuscitissima strumentale Giochi d’ombra, con un intro jazz-rock ed assoli di chitarra neo-progressive.

Vitale si ispira – dicevamo – a Stratos, ne riecheggiano spesso i suoi gorgheggi vocali e note alte, ma gestisce la sua voce con sapienza, senza strafare ed il risultato che ne esce è una voce calda e particolare che non si ascoltava da tempo. Gli altri strumentisti sono tutti all’altezza, basta ascoltare Il Cerchio, una traccia con numerosi cambi di ritmo e situazioni. C’è musica nelle parole, dialogo nella musica e varie situazioni umorali.

Idee articolate ma non complesse, di facile intuizione ma non banali. La sensazione e la voglia di non cercare il colpo ad effetto ma accompagnare l’ascoltatore per tutta la durata del disco. Un disco consigliato a tutti, a fan del genere e non, con l’impressione si potrebbe fare ancora meglio nel prossimo lavoro.

Ombraluce Official Website

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