Il suo nuovo Ceremonials ha esordito direttamente al numero 1 in Inghilterra. S’appresta a passare una stagione estiva come headliner di tantissimi festival in Europa. Con soli due album ha venduto oltre quattro milioni di copie. Si tratta di Florence and the Machine e per vederla in azione in Italia, per un unico concerto, bisognerà aspettare l’autunno.
Florence & The Machine
Martedì 20 Novembre 2012
Assago (MI) – MEDIOLANUM FORUM
Via Giuseppe di Vittorio, 6
Apertura porte ore: 19.00 – Inizio concerto ore: 21.30
Prezzi dei biglietti:
Parterre: 30 euro + diritti di prevendita
Tribuna non numerata: 30 euro + diritti di prevendita
Ad una fanciulla che sogna ad occhi aperti possono capitare davvero tante cose: negli ultimi anni tutto questo e ben altro è successo a Florence. L’album di debutto immaginato nella sua stanza da letto nel Sud di Londra ha avuto un successo mondiale travolgente, ha venduto oltre tre milioni di copie, ha vinto l’ambito premio “Best Album” ai Brit Awards e ha lasciato un segno indelebile nella coscienza popolare. Florence è stata ovunque: la ragazza ha visto il mondo e il mondo ha visto la ragazza. Ora dopo mesi di basso profilo trascorsi nella sua amata Londra a scrivere e registrare, Florence ritorna sulle scene con il trionfante secondo album. “Ceremonials” è un disco meravigliosamente esperto realizzato da un’artista sulla cresta dell’onda, una straordinaria testimonianza di quello che Florence definisce il suo “incorreggibile massimalismo”. La positività illuminante di ‘Spectrum’; la maestosità galoppante di ‘All This And Heaven Too’ e ‘Shake It Out’; la trionfante battaglia emotiva di ‘No Light No Light’ e ‘Heartlines’: già dal primo ascolto di ‘Ceremonials’ la cosa che colpisce è la palese sicurezza della sua esecuzione.
”Per la prima volta ho realizzato un disco con una sorta di sound globale e coeso” commenta Florence. “In questo senso è un vero e proprio studio album: un gruppo di canzoni che dipinge un quadro uniforme della mia vita in questo preciso momento.”
‘Ceremonials’, registrato quest’estate nell’arco di cinque settimane presso il leggendario Studio 3 di Abbey Road con la sua band al completo, è un altro prodotto della lunga collaborazione con il produttore Paul Epworth. Insieme hanno creato una ricca e artistica visione pop al contempo seducente e tenera ma che raggiunge spesso dei punti dove travolge i sensi come un’ondata emotiva. E’ un ricco “tessuto” che scompone le convenzioni del pop classico, le spara attraverso un buco nero e poi le ricostituisce in un ritmo stratificato dagli accenti primitivi e futuristici. Il tutto sostenuto dalla voce epica e accattivante di Florence. Un capolavoro maturo a conferma che la sua creatrice ha una lunga carriera davanti a sé.
”Questo è un disco realizzato da una persona che sta diventando donna, che sta diventando adulta. E parla di tutti i problemi legati a questa evoluzione,” sostiene Florence. “‘Lungs’ raccontava la lotta tra essere teenager e diventare adulti. Questo è il lavoro di chi sta cercando di crescere…. probabilmente senza riuscirci.”
All’età di venticinque anni, la ragazza che aveva abbandonato la scuola d’arte ha vissuto gran parte del suo ingresso in età adulta nel frenetico vortice del suo successo mondiale. Nel 2010 ha conquistato l’America in modo spettacolare; la sua hit Dog Days si è diffusa in tutto il paese, travolgendo le classifiche e le radio. Florence ha scritto e registrato un brano emozionante per la colonna sonora di Twilight. Eclipse e si è esibita con Dog Days davanti al pubblico estasiato degli MTV VMA Awards. Le cifre degli spettatori raggiungevano quasi il miliardo e il giorno successivo Florence era la persona più ricercata su Google in assoluto.
Nel corso dell’ultimo anno, Florence ha frequentato palchi prestigiosi come il Saturday Night Live, Good Morning America, The Colbert Report, la 53esima Cerimonia dei Grammy – dove si è esibita con un gruppo di star femminili in un tributo ad Aretha Franklin ed ha ricevuto la nomination come Best New Artist – l’83esima Cerimonia degli Oscar, il Met Ball annuale di Anna Wintour, frequentato da moltissime celebrities, e la cerimonia del Premio Nobel per la Pace a Oslo.
“Questa volta si tratta sicuramente di una cosa molto diversa: realizzare un album molto atteso dal pubblico” riflette Florence; “… ma ho cercato di fare cosa avrei fatto comunque. Questo è il vero tentativo di creare esattamente il tipo di musica che voglio sentire: drammatica, imponente ed anche in un certo senso inquietante. Più di tutto desidero regalare un effetto travolgente a chi ascolta. Voglio trasmettere delle sensazioni.” E questo è inevitabile. Ben lontano dal classico “secondo” album dove il nuovo promettente artista si svende e si butta sul pop, ‘Ceremonials’ è un lavoro molto più sperimentale e stimolante. “Volevo spingere l’aggressione del suono”, racconta Florence. “Batterie più grandiose, bassi più imponenti, un sound il più maestoso e intenso possibile. Questa volta abbiamo sperimentato molto di più con suoni elettronici ma alla fine abbiamo realizzato un album dalle sonorità molto più organiche e naturali. E’ una sorta di caos organizzato.”
Dai suoi giorni alla scuola d’arte, tra party con gli squatter e concertini in pub dozzinali, la vita di Florence Welch è balzata nella stratosfera. Con ‘Cerimonials’ l’artista inglese ritorna dallo spazio interstellare a fare quello che sa fare meglio: realizzare musica innovativa, trascinante che sfugge alle etichette. Alcuni artisti, dopo un album di debutto di grande successo, reagiscono tentando di rinnegare proprio quelle qualità che hanno inizialmente attirato le persone. “Non riuscirei a fare una cosa simile neanche se ci provassi con tutta me stessa!” commenta Florence. ‘Lungs’ racchiude talmente tanti dischi diversi in uno solo che non saprei neppure contro cosa reagire.” Invece Florence Welch è rimasta fedele alle promesse di ‘Lungs’. “E’ un album dal suono imponente? Questo è innegabile. Mi attraggono quelle emozioni, il sentirsi travolgere da qualcosa. Se capita a me di reagire così all’ascolto di questi brani, allora potrebbe capitare anche ad altri. Ed è questo l’obiettivo, no?”
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