Vinicio Capossela + Calexico
Roma, Ippodromo delle Capannelle, 1 luglio 2009
live report
_________________
Nonostante un pomeriggio di ordinaria follia meteorologica, con grandine e pioggia torrenziale, strade allagate e tombini otturati, alberi caduti e ingorghi stradali, (il) Rock in Roma ha vinto la sua scommessa, regalando ad un pubblico numeroso ed eterogeneo, per sesso ed età, una serata da incorniciare.
Il secondo appuntamento della manifestazione capitolina ha avuto, giustamente, tutto il sapore dell’evento, ospitando sullo stesso palco, per la prima volta insieme all night long, il funambolico Vinicio Capossela e la band dei Calexico. Una corrispondenza d’amorosi sensi, quella tra il cantautore italotedesco e il gruppo americano, fondata sulle suggestioni dei Racconti dell’Ohio di Sherwood Anderson, “…una sorta di Spoon River dei vivi…” che hanno poi portato lo stesso Vinicio a registrare a Tucson in CasadeCalexico il brano ad essi ispirato (La Faccia della Terra).
Il combo capitanato da Joey Burns e John Convertino ha aperto le danze intorno alle 21.15, proponendo l’abituale miscela di sognante e desertico rock con grinta e professionalità e con un’allegria a tratti contagiosa. Il grosso della tracks list ha pescato a piene mani da Carried To Dust, l’ultimo lavoro in studio della band, dalla incalzante El Gatillo alla inquieta Man Made Lake, dal singolo Two Silver Trees a Bend To The Road. Grandissima come sempre la sezione fiati offerta da Jacob Valenzuela e Martin Wenk, splendidi sulla malinconica House Of Valparaiso e padroni assoluti della scena sulla latina Inspiraciòn. Ma è l’armonia che traspare dalla foto di gruppo, dalle loro polverose sonorità di frontiera, da quelle camicie a quadri impregnate d’Arizona, che fanno dei Calexico una vera e propria band di culto, al di qua e al di là dall’oceano.
Dopo circa un’ora di suggestioni tex-mex, sulle note di Polpo e avvolto da un mantello nero da corvaccio, sul palco si è materializzato Vinicio Capossela, cappello a falda larga in testa ed occhiali scuri avvolgenti sul volto. E’ stato allora che i pannelli inneggianti meduse e human pignate si sono issati ed il Solo Show ha avuto inizio, con la band di Convertino e soci a fare da supporto al già complesso circo sonoro dell’autore di origini teutoniche.
A dirla tutta, tra incomprensioni temporali (completamente sballata L’Uomo Vivo), brani interrotti e poi ripresi (La Faccia della Terra) e le classiche amnesie caposseliane, l’incontro tra i due mondi a tratti è sembrato più uno scontro. Ma sarà impossibile dimenticare il sorriso incantato di Joey Burns davanti alla straordinaria capacità di Vinicio di essere uno nessuno e centomila, uomo vivo e tarantolato, struggente mariachi e innamorato perduto, orfano dall’altra parte della terra e maestro di quadriglia all’incontré. Così come splendidamente riuscita risulterà la contaminazione in Con Una Rosa, eseguita al ritmo tutto nuovo della “cumbia” e nel set centrale dei “balli della cupa” in salsa “western-lucana”, tra i quali un pezzo “…del fuorilegge di Apricena Matteo Salvatore…”, apice di uno spettacolo capace di regalare oltre due ore e mezza di immagini, suoni ed emozioni tali da far scoppiare il cuore di gio-gio-ia.
Il finale pacificante e struggente di Ultimo Amore ed Ovunque Proteggi, per gli oltre seimila presenti, sarà così solo la ciliegina sulla torta, l’ultimo tassello di un caleidoscopico puzzle, l’abbraccio prima della buonanotte, uno straordinario momento di (im)possibile intimità, da vivere magari scambiandosi un bacio al sapore salato delle lacrime.
Tracks list:
El Gatillo, Bend To The Road, Victor Jara’s Hands, Two Silver Trees, Pepita, Inspiraciòn, House Of Valparaiso, Man Made Lake, […], Fractured Air, […], Polpo, La Faccia Della Terra, Non Trattare, Signora Luna, Vetri Appannati D’America, Dall’Altra Parte Della Sera, Orfani Ora, Tanco Del Murazzo, Con Una Rosa, Che Coss’è L’Amor, [set di canzoni della cupa], Il Ballo Di S. Vito
1st encore:
L’Uomo Vivo (Inno Al Gioia), Pena Del Alma, Al Veglione,
2nd encore:
Ultimo Amore, Ovunque Proteggi
Gli ultimi articoli di Ivan Masciovecchio
- Angela Baraldi: Tornano Sempre - March 30th, 2017
- Vinicio Capossela: recensione concerto del 27 febbraio 2017, Torino, Teatro Colosseo - March 1st, 2017
- Arab Strap: recensione disco omonimo - September 21st, 2016
- Vinicio Capossela: recensione concerto 9 agosto 2016, Pescara - August 11th, 2016
- Blonde Redhead: recensione concerto a Pescara, 19 luglio 2016 (Onde Sonore Festival) - July 20th, 2016