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Menrovescio: Burning the Sun

Il debutto dei Menrovescio mette luce sull'abilità "architettonica" della band. Burning the Sun, ovvero il post-rock alla vicentina

Menrovescio

Burning the Sun

(Cd, Autoproduzione)

post-rock

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menrovescioI Menrovescio sono una band del basso vicentino che propone un post-rock abbastanza comune, contaminato da stoner e psichedelia.

Burning the Sun, il loro primo album, ci mostra uno scenario ambiguamente incerto: da un lato si sente l’abilità nella composizione di brani di media lunghezza – come da genere – dal cui (robusto) scheletro si ambisce alla creazione di un’esteriorità consistente propria; dall’altro purtroppo spunta fuori invece un’immaturità creativa che impedisce alla band di perseguire una qualsiasi finitezza complessiva (ovvero una completezza formale), e che lascia più di una volta l’impressione di essere dinnanzi ad una sorta di ‘vuoto’ contenutistico.

Fra Mogwai, accenni di Tool e ovvietà varie tipiche del nuovo millennio, i Menrovescio si destreggiano tutto sommato abilmente nell’arrangiamento dei sei brani che compongono l’album, ma dimenticandosi di riempire gli spazi con qualcosa che non sia l’abc dell’indie o del post-rock.

L’augurio è che in futuro riescano a trovare un linguaggio proprio, (magari) tralasciando un po’ di quei cliché di cui abbonda questo lavoro.

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Angelo Damiano Delliponti
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