Bellini
The Precious Prize Of Gravity
(Cd, Temporary Residence)
post-punk, noise
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The Precious Prize Of Gravity è il terzo album di questo quartetto italo-americano composto da Agostino Tilotta, Giovanna Cacciola (entrambi già nei bravissimi e italiani Uzeda), Matthew Taylor e Alexis Fleisig.
Protagonisti assoluti di questo lavoro sono la voce di Giovanna, un misto tra Pj Harvey, Patti Smith sotto acido e Karen O degli Yeah Yeah Yeahs, e la chitarra tagliente e sporca di Agostino, che sembra uscita da The Swindler dei nostri Super Elastic Bubble Plastic (sentire Wake Up Under A Track per credere). I quattro sanno destreggiarsi bene nei frequenti cambi di tempo, e l’album scorre fluido, compatto ed omogeneo. Spuntano elementi noise con richiami evidenti ai Sonic Youth (The Thin Line), dissonanze e serpentine sonore (la strumentale The Man Who Lost His Wings) e tracce di psichedelia qua e la (Susie), tutto amalgamato ad un’attitudine punk. Giovanna poi si trova decisamente a suo agio a cantare in questo tipo di contesto.
Produce il tutto il fido ed esperto Steve Albini, famoso musicita (ora negli Shellac) e produttore di una quantità innumerevole di gruppi (Nirvana, Pixies, Slint, ecc…).
Comunque sia intendiamoci, niente di originale all’orizzonte. E purtroppo nessuna traccia riesce a spiccare veramente, non ci sono canzoni di punta, che fanno presa. Si rimane sempre nella media, senza però mai cadere nel banale, e questo è decisamente un bene.
I Bellini sanno certamente suonare, non sono degli sprovveduti, si percepisce l’esperienza che li circonda. Sono convinto che quest’album troverà più riscontri positivi in una dimensione live.
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