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Wolfpakk

Wolfpakk appare come una potente miscela hard rock ed è ricco di collaborazioni coordinate dal duo Voss-Sweeney

Wolfpakk

s/t

(Cd, AFM Records)

hard rock, metal

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WolfpakkNato dalla collaborazione tra Michael Voss (che aveva già tenuto banco sulla scena hard rock tedesca con Casanova e Mad Max) e Mark Sweeney (cantante degli svizzeri Crystal Ball), attorno al progetto Wolfpakk si riunisce un’impressionante lista di collaboratori, a dare forma ai dieci brani contenuti nell’album omonimo.

Nomi che includono, tra gli altri, Tim Owens (ex Judas Priest), Tony Martin (ex Black Sabbath), Paul Di’Anno (ex Iron Maiden), Jeff Scott Soto, per quanto riguarda la parte vocale, Mat Sinner (Primal Fear) e Neil Murray (Whitesnake, Black Sabbath) al basso, Freddy Scherer (Gotthard) alla chitarra, e molti altri.

Il risultato è un album decisamente attestato sulla linea che attraversa l’hard rock più classico con sconfinamenti metal, a base di ritmi pressanti, energici (Dark Horizons), riffs pungenti (Ride The Bullet) e repentine esplosioni (Let Me Die). Non mancano elementi barocchi, come le tastiere di Sirens, i cori quasi da chiesa di Lost, i tuffi nel nero di The Crow. C’è anche spazio per un malinconico intermezzo con la chitarra acustica (Wolfpup) e i ritornelli accativanti (Reptile’s Kiss). A chiudere il lungo, dilatato Wolfony, conclusione tra l’etereo e l’epico.

Tutto come da copione. Copione che, nonostante sia abbastanza gradevole, impeccabilemente curato, non riserva però all’ascoltatore alcun sussulto di sorpresa.

 

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Miranda Saccaro
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