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Lake Of Tears: Illwill

Nuovo album per la matura band svedese, Illwill spiazza, ma in un modo che lascia più perplessi che altro

Lake Of Tears

Illwill

(Cd, AFM Records)

gothic metal

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Lake Of Tears IllwillNuovo album, a distanza di quasi quattro anni dalla loro ultima opera, Illwill vede gli svedesi Lake Of Tears rimettersi in marcia con dieci nuovi brani che mescolano generi e suggestioni senza però riuscire a trovare un percorso ottimale, una scossa in grado di riscuotere dal torpore in cui dopo poco sembra gettare l’album.

Nonstante le tinte scure, diaboliche (forse anche troppo calcate) che prevalgono già nell’apertura con Floating In Darkness e la title track, o il muro di chitarre con elementi spettrali in Taste Of Hell, poco o nulla in Illwill riesce a suonare intrigante, e il disco scivola via senza colpo ferire con incursioni poco illuminanti nell’hard rock e nel thrash metal. Per poi rallentare nella parte centrale con due brani più misteriosi e sospesi, House Of The Setting Sun e Behind The Green Door, abbastanza gradevoli, che riescono a creare delle atmosfere cupe e interessanti, senza però riuscire a salvare in extremis il disco.

L’album sembra seguire le orme dell’ultima uscita dei Lake Of Tears, Moon And Mushrooms che, arrivato oltretutto in seguito a un periodo problematico nella vita della band, segnava un’inclinazione verso un approccio più aggressivo nelle loro composizioni, che viene qui in qualche modo riproposto in maniera poco incisiva.

Primo appuntamento live utile, ma lontano, con il quartetto svedese è quello del Wave Gothik Treffen di Lipsia, a giugno.


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Miranda Saccaro
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