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The Blow Monkeys: Staring At The Sea

Gruppo britannico attivo sin dagli anni ’80, The Blow Monkeys propongono sul nuovo Staring At The Sea un mix di sophisticated pop, northern soul e funk, che risulta efficace e gradevole all’ascolto, fluido e genuino

The Blow Monkeys

Staring At The Sea

(Cd, Fod)

pop, funk, rock

[starreview tpl=16]
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The Blow Monkeys: Staring At The SeaGruppo britannico attivo sin dagli anni ’80, The Blow Monkeys, guidati da Robert Howard, propongono un mix di sophisticated pop, northern soul e funk, che risulta efficace e gradevole all’ascolto, grazie soprattutto a una fluidità d’esecuzione che fa rima con genuinità.

Questi elementi si ritrovano in pieno anche nel nuovo Staring At The Sea, prodotto da Bob Rose, che dona alle nuove composizioni di Howard e soci un sapore pop che svecchia i rimandi stilistici del gruppo (Style Council su tutti), infondendo del glamour tutto brit che fa brillare le qualità compositive del gruppo.

Il tempo e l’esperienza hanno fatto il resto, e l’attuale incarnazione dei Blow Monkeys, finalmente abbandonate le suggestioni dance, risulta dunque più matura e ricca di profondità. Del resto i tempi del disco d’esordio (Limping For A Generation, 1984) sono abbondantemente passati, e la voce calma ma a suo modo incisiva del frontman Howard dimostra di essere invecchiata nel migliore dei modi, non perdendo nulla del feeling romantico che l’ha sempre contraddistinta.

Considerazioni valide e percepibili fin da subito, nell’opener/singolo Steppin’ down, soul dalla pelle bianca, ballabile e coinvolgente, a cui fa seguito il romanticismo pop di Hanging On The Hurt (Let It Go Now). Molto riuscita anche la ballad acustica The Killing Breeze, che fai il paio con la cover di Curtis Mayfield Prayin’ for rain.
Trasgressivo e dinamico il funk-soul trascinato da fiati di Seventh Day, mentre sono i rimandi al flamenco ispanico a dominare la title-track e One of Us is Lying.

Davvero molti, come si può notare, i brani in grado di lasciare un segno, grazie alle performance a tutto tondo dei fidati Henry Neville al sax, Mick Anker al basso e Tony Kiley alla batteria.

Pur non essendo più dei ragazzini, i Blow Monkeys suonano freschi e spontanei come pochi, ed è piacevole e naturale abbandonarsi all’ascolto di questo Staring At The Sea, ritrovandosi in poco tempo a battere il piede per tenere il ritmo, canticchiando gli immediati ma accattivanti ritornelli pop. Un disco semplice e onesto, senza ulteriori sovrastrutture, che convince ed entusiasma con la stessa semplicità di cui è composto.

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