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Delay_House: 2

L'incantesimo e la trappola dei Delay_House consiste in un continuo girare in tondo che conduce in un territorio insieme sempre uguale e diverso. E la mente s'inganna in questo ammaliante labirinto

Delay_ House

2

(Cd, Stop!Records)

sperimentale, indie-rock, post-punk, elettronica

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Delay_House- 2La monumentalità di una litania che risale dal sottosuolo o il suono cupo rigurgitato da qualche scantinato: 2 è un disco che funge da anello di giunzione ideale tra tendenze opposte.  Su un piatto della bilancia troviamo la sperimentazione formale, spettro che imperversa in lungo e in largo in ogni direzione dell’odierno panorama musicale; d’altro canto la stessa è compensata da cornici strutturali tradizionali.

In questo secondo album dei riminesi Delay_House è già ben manifesto il potenziale tratto musical-genetico del gruppo, consistente nella combinazione di una sezione ritmica solida, squadrata e scarna nella quale vengono incastonati gli elementi più pulviscolari ed impalpabili: dalla ripetitività ossessiva del loop deriva un paradossale ed ipnotico moto centrifugo. Così da un tale frazionamento rigido e razionale si sprigiona un inspiegabile senso di dissolvimento e dispersione.

Impossibile ignorare il richiamo cavernoso di Seconda Adolescenza, che ha tutta l’apparenza di essere entrata nell’orbita dei ritmi nevrotici alla Bauhaus, oppure le sonorità di piombo di chitarre e bassi non amplificati che, in pezzi come Levare o Na, riproiettano le ombre del post-punk più minimalista. Da non sottovalutare è poi l’impronta stilistica dell’elettronica, che promette un’oscillazione tra ritmi contemplativi e potenzialmente trascinanti.

A risultare irresistibile è proprio questa implicita tensione che corre sotto la superficie: la corposità sonora  sfida la gravità in un vorticoso andamento ascensionale, restando lì, sospesa a mezz’aria lungo tutto lo snodarsi del pentagramma. L’ascolto è immersione e sommersione. Inutile tentare di riemergere prima che la clessidra si sia svuotata.

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Delia Bevilacqua
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