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Cavalera Conspiracy: Blunt Force Trauma

Tornano i fratelli Cavalera con Blunt Force Trauma, la loro seconda fatica dal chiaro sapore thrash. Riusciranno a convincerci stavolta?

Cavalera Conspiracy

Blunt Force Trauma

(CD, Roadrunner Records)

thrash metal

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Blunt Force TraumaBlunt Force Trauma è la seconda fatica con cui i Cavalera Conspiracy, band fondata dai fratelli Max e Igor Cavalera con Mark Rizzo (già chitarra dei Soulfly) e Joe Duplantier, tentano di convincere il loro pubblico che l’idea di lasciarsi definitivamente alle spalle la loro avventura nei Sepultura sia stata davvero buona. E con il loro primo lavoro erano quasi riusciti a convincerci. Ed ora cosa succede? Succede che ci vengono presentati questi undici brani dal chiaro e consueto sapore thrash del quale, gli autori, hanno saputo sfruttarne solo il sottofondo più essenziale.

Ma sono pezzi che scorrono, tutto sommato. Pezzi che dal primo Warlord all’ultimo, lo strumentale Blunt Force Trauma, ci regalano poco più di una tranquilla mezz’ora. Senza sorprese, senza emozioni particolari. Ed è proprio per questo che si tende a rimanere allibiti se non delusi.

Va da sé che se si fosse trattato di una band non dico emergente ma, quantomeno, alle prime armi non avrei avuto dubbi nel decantarne le buone qualità sonore e (soprattutto) commerciali usate sapientemente in quest’opera. Ma qui si parla dei fratelli Cavalera. Due persone che sono state capaci di stupirci sempre con effetti speciali e che invece ora buttano nel calderone di questo album quello che resta dei Sepultura e quello che non si ama particolarmente nei Soulfly . Tutto insieme a formare un fluido ammasso di suoni indubbiamente apprezzabili e scorrevoli ma totalmente privi di quell’anima che chiunque, me compresa, si sarebbe aspettato di trovare ancora viva e splendente. Splendente come negli anni d’oro di questi due uomini che, in fatto di musica, hanno sempre avuto una marcia in più.

Un lavoro che, in definitiva, mi sento di consigliare a chi non ha vi ha posto troppe aspettative riuscendo a viverlo per quello che è. E anche a chi non conosce quello che sono stati i Cavalera così da non averne nostalgia.

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