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The Atomic Bitchwax: The Local Fuzz

Un'unica lunga e tortuosa traccia per The Local Fuzz, tra riffs incalzanti e piccole pause introspettive, in una corsa a perdifiato senza limiti temporali

The Atomic Bitchwax

The Local Fuzz

(Cd, TeePee)

hard rock

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the_atomic_bitchwaxScardina la usuale scansione in tracce distinte, The Local Fuzz, un disco che diventa un fluire incontrollabile che non fa altro che vorticare, partire, tornare, prendere sentieri inaspettati per i 42 minuti complessivi di durata dell’unico brano che lo compone. L’hard rock fortemente settantiano, psichedelico e intricato di The Atomic Bitchwax trova in The Local Fuzz un dispiegamento senza costrizioni, che trascina come un ondata nei suoi meandri, guidati da una sapiente alchimia strumentale.

Il fluire della musica attraversa effetti da astronave, un drumming veloce e a tratti quasi feroce, chitarre intricate e aspre, densi caleidoscopi acustici, riffs vagamente ossessivi che si inseguono uno dopo l’altro. Si passa da uno stoner rock veloce e festoso a brevi pause morbide, in cui il tempo sembra sospeso; stralci in cui le chitarre, elettrizzate, si srotolano su un tappeto di effetti, mettendo in atto continue accelerazioni e decelerazioni.

Non si sente minimamente la stanchezza in questi 42 minuti: The Local Fuzz scorre via leggero, come una folata di vento estivo che sprigiona energia e divertimento puro, accompagnati da ottime qualità tecniche, in un continuo stimolo sonoro.

The Atomic Bitchwax è una band che viene dal New Jersey e a farne parte ci sono tre musicisti navigati: Chris Kosnik (basso e voce, ex Godspeed), Finn Ryan (chitarra e voce, già Core), and Bob Pantella (batteria e percussioni, anche in Monster Magnet ed ex Raging Slab), che con questo progetto comune, nell’aria già dalla metà circa degli anni novanta, decidono di concedere carta bianca alla sperimentazione. The Local Fuzz è il loro quinto album, e potrà essere apprezzato anche dal vivo il 19 aprile a Torino e il giorno successivo a Brescia.

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