Pure Reason Revolution
Revolution Amor Vincit Omnia
(Cd, Superball Music)
elettronica, psichedelia, electro
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A volte vi sono bands che – per quanto poco originali ma spinte da un pompaggio mediatico non indifferente – salgono alla ribalta occupando le prime pagine dei giornali di settore, altre volte molto più spesso escono fuori gruppi che per quanto validi ed interessanti non godono del giusto e meritato spazio pur riscuotendo i consensi dei critici.
Sembra proprio quest’ultimo il caso dei Pure Reason Revolution, interessantissimo combo britannico giunto con Revolution Amor Vincit Omnia al secondo album in studio dopo che il precedente uscito due anni orsono aveva riscosso un certo successo nell’ambito della nuova scena prog che pare tornare in voga a distanza di anni.
Se nel debutto erano chiare le influenze Pink Floyd-iane che la band non ha mai nascosto, l’album in questione rappresenta già una svolta netta, e che svolta!
La proposta del quartetto inglese è giocata su un’elettronica a tutto tondo, caratterizzata dalla doppia voce maschile-femminile giostrata con perizia senza per questo dimenticare quelle che sono le influenze di base con chitarre presenti sporadicamente ma che fanno il loro ingresso con decisione ed una drum-machine che dona al lavoro un’aura ottantiana decisamente interessante.
Nove tracce per 44 minuti di musica, una musica difficile da apprezzare ad un primo superficiale ascolto ma in grado di colpire nel segno già dal secondo arrivando a carpire appieno tutte le sfaccettature di una musica poetica ed al tempo stesso decisa ed aggressiva.
Quello che colpisce è poi la capacità di variare l’impostazione brano dopo brano, a partire dal classico electro-goth dell’intro Les Malheurs, passando per territori più convenzionali come il chitarrismo di ispirazione Muse della successiva Victorious Cupid strizzando poi l’occhio a brani decisamente più catchy come Deus Ex Machina vero e proprio cavallo di battaglia degli albionici, song che strizza l’occhio all’elettronica più “danzereccia”.
Da citare anche i 9 minuti di The Gloaming e la conclusiva AVO che vira verso un concetto di gothic più convenzionale.
Stiamo parlando di un lavoro quasi perfetto, in cui i continui campionamenti si fondono alla perfezione con quell’aura gotica ed elegante che si respira per tutta la durata del lavoro. Una bellissima e piacevole sopresa insomma tanto per gli amanti della musica elettronica in genere quanto per quelli che apprezzano un approccio più aggressivo alla musica.
www.myspace.com/purereasonrevolution
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