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Numero6: I Love You Fortissimo

I love you fortissimo, nuovo album dei genovesi Numero6, duo dedito al pop e al rock, spesso in combutta con lo scrittore Enrico Brizzi

Numero6

I Love You Fortissimo

(CD – Supermota /Audioglobe)

pop-rock

[starreview tpl=16]

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numero6-i-love-you-fortissimoI Love You Fortissimo, nuovo album dei genovesi Numero6, duo composto da Michele Bitossi (voce) e Stefano Piccardo (chitarre). La band, nuova incarnazione dei Laghisecchi, si è fatta notare negli ultimi tempi, oltre che per i lavori prettamente musicali, anche per le interessanti collaborazioni con lo scrittore Enrico Brizzi in vari reading.

In seguito all’EP pubblicato lo scorso autunno, ecco dunque il full-length album, che ribadisce le caratteristiche del pop-rock del gruppo: un sound dinamico, diretto e frizzante, che si basa su un chitarrismo semplice e regolare, ma comunque spesso accattivante, e su armonie vocali robuste ma pulite.

Certo, il genere proposto non brilla per aperture sperimentali o profondità artistica, ma si concentra soprattutto sul raccontare in modo immediato e senza filtri pensieri e spezzoni di vita. Decisivi dunque i testi, improntati su un moderno mix di realismo e romanticismo, cinismo e sarcasmo, atti a fare presa e catturare l’attenzione, in mancanza di un tessuto sonoro sufficientemente variegato. Ottima in questo senso la prestazione in fase di song-writing e interpretazione di Bitossi.

Eccessiva in molti casi la somiglianza fra le composizioni, dalle strutture troppo omogenee, cosa che affossa un po’ il potenziale comunicativo dell’album, invero valido in brani come l’opener 200Mg o Wimbledon. Altrove si assiste al tentativo di cambiare le carte in tavola, con la chitarra acustica in Mutazioni e Due Giganti, coi fiati in Maledetta, oppure rifacendosi a certo synth-pop in Chiederti Scusa e al vintage rock in La purezza di Veronica.
Purtroppo la mancanza di un efficace groove ritmico alla base si sente, tagliando le gambe alla longevità di brani che, una volta assimilati i testi, lasciano ricordi abbastanza labili.

Pop-rock indipendente, fresco e disimpegnato, che mostra comunque una crescita in maturità e consapevolezza artistica, rispetto alle prove precedenti, ma rimane tuttavia di spessore complessivo relativamente esiguo.

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