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Red Velvet Line: The Stars Are Falling

Escono con The Stars Are Falling e sono i Red Velvet Line. Escono allo scoperto per stupirci e per farci capire che anche in Italia siamo capaci di fare un rock che non ha niente da invidiare ai cugini d'oltreoceano

Red Velvet Line

The Stars Are Falling

(Cd, Autoproduzione)

rock

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Red Velvet Line The Stars Are FallingSono stelle con le ali quelle che stanno cadendo in mezzo a noi. Sono stelle con le ali e si chiamano Sue (vocals), Riccardo (guitar), Carlo (guitar), Simone (bass) e Gianni (drums) e sono i Red Velvet Line che con il loro primo lavoro, The Stars Are Falling, hanno proprio deciso di stupirci con effetti speciali.

E lo fanno con dieci brani di cui nove originali, nati da una chiara passione per quel rock anni ottanta che ha sempre avuto il merito di brillare per originalità e colore. Ed è proprio così che questi cinque ragazzi di Roma intendono stregarci. Partendo da Tonight: sostenutissimo brano d’apertura (e di cui è già possibile vedere il video) che regala l’energia che serve ad incuriosire e ad invogliare a continuare l’ascolto senza saltare neanche una nota. Ed il tono rimane alto anche proseguendo con i brani successivi, The Stars Are Falling ed Angel.

Il ritmo è sempre allegro e diretto al punto, anni ottanta sì, ma anche con un occhio ammiccante a quelle sonorità pop-punk che oggi vanno per la maggiore ma senza sprofondare nella sconfortante banalità in cui, purtroppo, cadono molti altri gruppi, più o meno volontariamente.

I nostri RVL, invece, sembrano saper fare le cose come si deve e le fanno con un sottofondo di batteria che riesce naturalmente a soddisfare i bisogni di un basso incisivo. Le fanno con la bravura di chi sa far scorrere le dita sulle sei corde dando vita a riff di chitarra da manuale su cui la calda voce di Sue trova la sua perfetta collocazione.

Ed anche quando tutto si fa più pacato, come in The Light I’ve Seen In You Eyes e Until The End, la sensazione di star ascoltando qualcosa di qualità non manca.

Un album davvero buono, quindi. E buona è anche la cover presente al suo interno: Maniac, direttamente dal 1983 della quale dovete però dimenticare le vibrazioni sensuali del sinth preparandovi per una versione decisamente più rock e diretta ma non meno interessante.

Quindi?

Quindi le stelle stanno cadendo in mezzo a noi…e cosa state aspettando? Andatevele a prendere.

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