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Supershock: Midnight in The Garden

Colonne sonore senza film per i Supershock: all'inizio la trama sembra interessante, il finale un po' deludente. Vediamoli live

Supershock

Midnight in The Garden

(CD, Edizioni musicARTeatro)

rock, psichedelia


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supershock-midnight-in-the-gardenI Supershock sono un duo di Torino, Paolo Cipriano e Valentina Mitola. Unico contatto con l’Italia. Per la musica è tutto un altro discorso. Sono molto attivi musicalmemente, soprattutto in Piemonte ed all’estero, nei paesi arabi. Portano in tour spettacoli multimediali, con proiezioni, alle volte sonorizzazioni di classici del cinema muto come Il Gabinetto del Dottor Caligari, cosa che mi ha molto interessato.

Il loro secondo lavoro ufficiale su CD, Midnight in the Garden, escludendo una serie di EP iniziata nel 2003,  ha un inizio bello e promettente con i primi due brani Nightmares e Memories Come Back, molto impostati su canoni rock anni ’90: potenti, semplici e melodici allo stesso tempo. Niente di nuovissimo, ma ben costruito e piacevole.

Purtroppo con il terzo brano, Animals, iniziano a sentirsi i primi scricchiolii alla struttura portante: per iniziare ho qualche perplessità sul cantato, che non mi convince molto. Anche la frase musicale principale è strausata ed oramai logora, chiunque la usi. Il brano è comunque ascoltabile. Hey Now passa totalmente inosservata. Bisogna arrivare alla title track per risvegliarsi dallo stato narcolettico che i due brani precedenti hanno causato. Il risveglio c’è, ma non è la risposta alle promesse iniziali: siamo in un panorama big rock all’americana, da comprare a peso al supermarket. L’album si chiude in una lunga suite di oltre 12 minuti, Father, di sapore floydiano, ma senza una catarsi.

Le cose stanno così: il disco non è un capolavoro ma non è tutto da buttare, i primi tre brani sono assolutamente validi se un po’ ritoccati e rivisti, magari contaminandoli con suoni del nuovo millennio. Il resto è un po’ polveroso e a volte noioso. Come al solito li aspetto al varco live, dove credo diano il loro meglio, soprattutto con le sonorizzazioni di film, sempre molto interessanti.

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Antonio Viscido
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