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Cisco: Il Mulo

Il Mulo è la testardaggine di un uomo che non ha mollato, “l’animale necessario per trainare il carro”, il nuovo album di Stefano “Cisco” Bellotti

Cisco

Il Mulo

(Cd+Dvd, UPR/Edel, 2008)

folk


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Dodici brani compongono Il Mulo, nato a due anni dal precedente La lunga notte. Dodici situazioni. Dodici ambientazioni. Dodici sentimenti.

L’apertura è affidata a un concerto di versi animali, subito sopraffatto da un ritmo incalzante e dalla descrizione del mulo, alias Cisco.
L’album si snoda tra malinconiche preghiere laiche e sonorità etniche. Tra canti di rivoluzione e poesie d’amore. In questo modo Il Mulo sembra contenere tutte le strade del percorso dell’ex voce dei Modena City Ramblers.

Il primo singolo estratto dall’album è Multumesc, parola rumena che significa “grazie molte”. Multumesc è dedicata all’attesa della rivoluzione del popolo rumeno e lo dichiara una voce stanca e trascinata “continuo ad aspettare la mia rivoluzione”.
L’idea di concentrarsi su sonorità etniche e sulla storia della Romania deriva dai viaggi che Cisco ha compiuto durante questi ventiquattro mesi: Tanzania e Romania. È in questi posti che è riuscito a scoprire nuove culture musicali e nuove storie umane. I viaggi sono documentati dal dvd allegato all’album che raccoglie parte delle scoperte e degli incontri fatti da Cisco. Scoperte ed incontri che lo hanno ispirato per questa nuova produzione.
Come se il supporto del cd e del dvd non bastassero è disponibile in tiratura limitata una versione su vinile che compensa con due brani in più rispetto all’album.

I brani sono vere e proprie dediche e vere e proprie descrizioni.
Il paese delle mummie è la triste rappresentazione di un paese in stasi, in cui non esiste un ricambio politico e culturale, un paese facilmente identificabile con lo Stivale. In questi luoghi ammuffiti importante è conoscere la propria identità e questo Cisco ce lo ricorda in Io so chi sono.
Non manca il misticismo laico alla ricerca di un “signore baffuto, un dio paffuto” che in fin dei conti è meglio non interrogare perché “quello che vedo, quello che sento è sotto le nuvole”. Ed è questo il titolo del brano, Sotto le nuvole, per una volta viene spostata il punto di vista a ciò che c’è nell’aldiqua e non nel l’aldilà. Luogo in cui è partito un anno fa l’ex chitarrista dei Modena City Ramblers, Luca Giacometti, al quale è dedicata Funerale per sigaro e banda.
Ci sono poi le dediche famigliari, alla madre dei suoi figli, Vestiti del cielo da una poesia di Yeats ed Olmo a suo figlio. Sarebbe inutile descrivere le atmosfere che si creano nell’unire pianoforte, clarino, basso, esperienza e novità tutte assieme. È necessario godersi Il Mulo in un ascolto individuale.

Tra le collaborazioni è indispensabile citare Francesco Magnelli per la produzione artistica e gli arrangiamenti e Giovanni Rubbiani, altro reduce dei Modena City Ramblers.
Il risultato finale, che consigliamo di sperimentare sulle proprie orecchie, è la descrizione dell’entourage di un uomo “sempre in cammino come un lungo viaggio”.

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