Serj Tankian
Imperfect Harmonies
(Cd, Reprise Records, Serjical Strike)
progressive rock, metal
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C’è chi proprio non ne indovina una e chi invece alla fine riesce sempre a fare centro, a modo proprio. Serj Tankian, il quarantatreenne ex vocalist dei System Of A Down appartiene alla seconda categoria, nel suo percorrere rotte non del tutto prevedibili: con Elect The Dead, prima, e ora con questo nuovo Imperfect Harmonies.
Il primo impatto con il secondo album del poliedrico, impegnatissimo Tankian mi ha fatto storcere il naso. Ma è un album che va fatto respirare, come il vino. E alla fine spuntano idee interessanti, nelle pieghe delle molteplici influenze tra il sinfonico, l’elettronico, il metal melodico e pieno di efetti. Il tutto amalgamato dall’ottima e particolare voce di Tankian.
La componente politica è anche qui molto pronunciata, come in Borders Are…e ancor di più nel toccante Yes It’s Genocide, che è motore di una campagna lanciata da Tankian per il riconoscimento del genocidio armeno. Il testo è in armeno su un lamento tragico e monumentale.
Effetti sonori distorti ed elettronici sono distribuiti generosamente in tutto l’album, così come una continua tensione sinfonica, drammatica e barocca, che conferisce al tutto un’aura eterea, spettacolare e sognante. Gli elementi si fondono in creature curiose come Electron, l’assordante Left Of Center o Peace Be Revenged, che potrebbe essere il sottofondo musicale di una battaglia ancestrale.
Infine, a creare ancor maggiore varietà, l’aspetto ludico e ironico che fa capolino in più di un pezzo; dall’apertura con Disowned Inc. che sembra provenire dal backstage di un circo di provincia, agli scioglilingua graffianti di Reconstructive Demonstrations, alla dolcezza tutta particolare del conclusivo Wings Of Summer.
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