Poison Arrows
Newfound Resolutions
(Cd, File 13)
math-rock, alternative
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Il secondo album dei Poison Arrows, dopo l’ultimo First Class, And Forever, si rivela subito meno fresco di quanto ci si poteva aspettare. È un lavoro che non manca, indubbiamente, di cura e perizia tecnica considerando l’importanza dei nomi legati al progetto, e che si sarebbe lasciato ascoltare senza troppe difficoltà se tagliato in certi suoi punti nevralgici.
Ma, per via di lungaggini estenuanti, di mancanza di novità rilevanti in confronto all’esordio, di freddezza manieristica (nonostante le sperimentazioni “addomesticate”) in fase di scrittura e per altre pecche, questo Newfound Resolutions non decolla come dovrebbe – fra Tool, Don Caballero (c’è Patrick Morris al basso) e Battles (col cammeo di Pall Jenkins dei Black Heart Procession).
Ed è un peccato, perché l’impegno dei musicisti è inconfutabile, così com’è evidente la loro abilità nell’erigere veri e propri sinoli di strutture ammalianti – se prese a dosi centellinate. È il totale qui a fare la differenza, e questa volta non in senso buono, considerando l’assenza di pezzi forti o comunque di un vero e proprio capolavoro (sempre ammesso che questa parola abbia ancora un senso).
Nulla spicca, tutto resta acquattato con discrezione sulla (falsa)riga portante dell’opera, modestamente – seppur con classe –, riuscendo sempre uguale all’idea consolidata di un artigianato che procede per accumulo di costruzioni ordinate con parsimonia, ma che non superano mai realmente il muro spesso della simmetria asettica.
Nondimeno ci riserviamo l’onere di smentire tutto in vista di futuri decorsi possibili e del rispetto implicito nutrito per questa gente.
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