Notwist
Roma, Circolo degli Artisti, 30 settembre 2008
9/10
Tutto esaurito al Circolo degli Artisti per la calata romana dei Notwist, con conseguente sauna del variegato pubblico che ha inzeppato il club romano. E a giudicare dalle tante facce deluse di chi, fuori, è rimasto senza biglietto, si poteva ipotizzare per questo concerto uno spazio ben più ampio.
I principali esponenti dell’indietronica, brutta parola per definire un mix di melodie di indie pop melanconico ed elettronica misurata, si presentano sul palco poco dopo le 23 e, per spazzare via ogni dubbio, come seconda traccia in scaletta propongono subito Pilot. Il concerto di stasera, infatti, non sarà un vero e proprio promo del recente The Devil, You + Me, bensì un vero e proprio greatest hits pronto a pescare sì a piene mani dall’acclamatissimo Neon Golden, ma anche dal passato remoto (e ben più burrascoso, postrockianamente parlando) della band, oltre che ovviamente estraendo i pezzi più significativi del nuovo album.
La magia dei Notwist consiste nel saper piegare tutto il loro materiale, abbastanza diverso per stile ed attitudine, a un flusso sonoro, a un sound, assolutamente coerente. E così i pezzi più furiosi si ammorbidiscono per far fiorire le alchimie elettroniche di Console, mentre capolavori come Pick Up The Phone si prestano ad arrangiamenti che mettono in discussione e sul piatto (anche su quello del giradischi maneggiato da Acher), ritmi ska, citazioni dai Kraftwerk e più in generale un frullato di diversi generi musicali, salvo poi riprendere la melodia originale della canzone, mandando in estasi il pubblico. Forse solo Consequence, proposta quasi in dirittura d’arrivo, si salva da questo tipo di trattamento, ma d’altro canto è una canzone così perfetta che non vale la pena spostarne una virgola.
Poesia pura. E’ quella che spesso emerge dalle note della più atipica band “krauta”, è quella di cui i Notwist riescono ad inondare la platea romana senza divismi, ma con un approccio maniacale alla Musica, fatto di ricerca certosina di effetti sonori e/o di arrangiamenti sofisticatissimi, a dispetto dell’apparente semplicità delle loro canzoni.
Insomma, un grandissimo concerto. Inutile inseguire dettagli se non ricordare che Markus Acher ha dal vivo una voce pressoché identica a quella che ottiene in sala d’incisione, che il fratello Micha ha fatto il suo dovere al basso integrandosi a meraviglia con la batteria (“normale” ed elettronica) del virtuoso Martin Messerschmid, che il quinto musicista presente stasera (come si chiama?) è prezioso all’economia della band tanto come secondo chitarrista che al piano elettrico o ai marchingegni elettronici e che Console (vero nome Martin Gretschmann) ….. beh, su di lui bisognerà spendere qualche parola in più. Alto, altissimo. Magro, magrissimo. Con un’aria un po’ da nerd, è un vero mago della programmazione e dell’elettronica in generale. La sua console (appunto), oltre a vari marchingegni, nasconde l’esecuzione del software Ableton Live, che consente di manipolare dal vivo sequenze precedentemente programmate. Solo che … solo che Console non si accontenta di maneggiare un Pc come un qualsiasi manipolatore elettronico, ma ha adattato due controller della Nintendo Wii per consentirgli di smanettare Ableton in wireless, facendolo quindi sembrare una specie di astronauta ondeggiante nello spazio, di fatto rivoluzionando il concetto di elettronica live.
Insomma, dopo il silenzio lunghissimo (sei anni sono davvero troppi) in cui i “nostri” s’erano persi in una moltitudine di progetti diversi o collaterali, dopo quanto visto e ascoltato stasera non possiamo far altro che augurarci che i Notwist proseguano a lavorare con regolarità.
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