Martial Solal
Longitude
(Cd, CamJazz, 2008)
jazz
_______________
Come suona il jazz un arzillo ottantunenne? Ma … chiaro: con la voglia di sorprendere ancora!
Martial Solal è una solida certezza per tutti gli appassionati di piano jazz. Sanno che da lui ci si può aspettare sempre grandi album, alla perenne ricerca/conferma di una cifra stilistica tanto personale quanto in continua evoluzione.
Ci riferiamo a quel suo modo di suonare il piano, quasi a schegge di fuga, che qui s’innesta a meraviglia col basso di Francois Moutin e i labirinti percussivi di Louis Moutin. Il trio chiede (e ottiene) un’attenzione assoluta, condizione necessaria per affrontare i quaranta minuti di viaggio longitudinale su strade non battute dai più, ma che portano verso il Paradiso della Musica.
Il pianista franco-algerino gioca con l’ipnosi dell’ascoltatore: prima la provoca e poi … ne spezza inesorabilmente l’incantesimo, proponendo nuovi modi/mondi in cui risvegliarsi, quelli in cui è la Libertà d’Espressione, scevra da ogni obbligo, a regnare come sovrana assoluta.
Gli ultimi articoli di Massimo Garofalo
- Platonick Dive: recensione di Take A Deep Breath - October 23rd, 2024
- Francesca Bono: recensione di Crumpled Canva - October 17th, 2024
- Permafrost: recensione di The Light Coming Through - October 15th, 2024
- Visor Fest 2024 (dEUS, The Charlatans, The Mission, Kula Shaker...): ecco com'è andata - September 30th, 2024
- Monolake: recensione di Studio - September 27th, 2024