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The Orb: Back to Mine

Il nuovo capitolo della pluridecorata serie Back To Mine è stato affidato alle sapienti mani degli Orb. Che hanno approfittato dell’occasione a metà.

AA. VV./ The Orb

Back To Mine

(Cd, DMC Records/Audioglobe, 2003)

elettronica, downtempo, ambient

Il nuovo capitolo della pluridecorata serie Back To Mine è stato affidato alle sapienti mani degli Orb. Che hanno approfittato dell’occasione a metà.
Il Dottor Alex Paterson, ormai unico titolare della sigla Orb, ha mescolato insieme tracce a dir poco bizzarre, probabilmente nel tentativo di esprimere un certo sense of humor rimasto allo stato latente negli Orb. Non si spiega altrimenti la parte centrale dell’album, affidata ad una improbabile cover di Barbie Girl ad opera degli Electric Chairs (!).

Dopo un inizio folgorante, in cui si susseguono Aphex Twin, Charles Webster e Juno Reactor, con un finale (quasi) alla stessa altezza, Paterson s’è forse più impegnato a soddisfare tutti che a realizzare un flusso sonoro omogeneo. In 14 tracce, infatti, accade di tutto: 2 pezzi per Aphex Twin, la chiosa affidata alle sapienti mani di Schneider TM, l’old school dei B12, qualche spruzzata di electro che tanto va di moda, un anticipazione del prossimo album degli Orb ed i trascorsi di letto fra Paterson e Fripp. Ma se le scelte della scaletta rendono omaggio all’intelligenza degli Orb, allo stesso tempo i repentini cambio di tempo e di atmosfera rendono questo album godibile solo in parte.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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