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Lord Agheros: Of Beauty And Sadness

Of Beauty And Sadness intreccia racconti, suggestioni e tradizioni creando un album pieno di incanti e di inquietudini.

Lord Agheros

Of Beauty And Sadness

(Cd, My Kingdom Music)

metal

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Il polistrumentista Gerassimos Evangelou, in arte Lord Agheros, confeziona un terzo album decisamente d’atmosfera. Of Beauty And Sadness, il titolo esprime in qualche modo il programma del disco, fonde molti elementi, creando un insieme abbastanza visionario e di ampio respiro ma forse a tratti farraginoso da seguire.

L’album cerca in continuazione di amalgamare, in maniera intrigante, suoni, voci, rumori, atmosfere cupe e stagnanti, urla rabbiose, canti tradizionali e tribali. L’insieme risulta interessante, ricercato e cinematografico, nonostante a tratti la troppa carne al fuoco rischi di creare un po’ di confusione.

Prayer For A Memory, che apre il disco, ha un’impronta decisamente orientale nei suoni, nei canti; un brano affascinante ed evocativo. Seguono i sei minuti ossessivi e rarefatti di The Wave, in cui compare un growl rabbioso e impolverato, che ritorna tra le brumose atmosfere celtiche di The Last Forsaken e nella levità soffusa di Svart Hemlangtan, (che potrebbe essere un nome perfetto per un eroe dolente), di cui potete vedere il video.

Una atmosfera di stasi, snervante ma per alcuni versi anche pacificante, si ritrova in Goodbye in cui sono inseriti spezzoni di dialoghi – desolanti (se la memoria non inganna ci sono alcuni scambi di battute del film “Closer” di Mike Nichols).

Seguono a stretto giro The Quiet Inside The Storm, con un’impennata di intensità, e la mesta compostezza di Old Throne, in cui si inseriscono con prepotenza degli allegri canti tribali che stridono con il contesto del pezzo.

Atmosfere latine si avvicendano al piano ossessivo e incalzante e agli arpeggi morbidi di Dopo La Notte. In Back To Innocence riecheggiano voci e risate di bambini, poi la litania di Era Iornu. Nel finale Dancing In The Dark si fondono ninne nanne, cori gregoriani e temporali, chiudendo un album di cui si apprezzano l’impianto ambizioso e rigoroso e i risultati spesso raffinati e struggenti.

http://www.myspace.com/lordagheros

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Miranda Saccaro
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