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La Bella Stagione di Giulia Anania

E' uscito su youtube il videoclip de La Bella Stagione il secondo singolo di Giulia Ananìa cantautrice, compositrice, poetessa e paroliera, una delle migliori artiste della nuova generazione italiana

GIULIA ANANIAE’ uscito su youtube il videoclip de La Bella Stagione il secondo singolo di Giulia Ananìa cantautrice, compositrice, poetessa e paroliera, una delle migliori artiste della nuova generazione italiana.

Dopo aver partecipato al 62° Festival di Sanremo con il brano “La mail che non ti ho scritto” l’ album di Giulia Ananìa (Universal Music Italy) è entrato direttamente nella top 50 della classifica dei dischi più venduti ottenendo ottimi riscontri di critica e di pubblico.

“La Bella Stagione” è diretto dalla regista Lidia Ravviso con cui Giulia ha già collaborato per il video di “Ritratto di Famiglia” (premio miglior videoclip MArtelive 2010 – menzionato al PIVI 2011).

“La Bella Stagione” riporta in video l’anima della canzone con luci e immagini solari e leggere, tra contesti diversi, come un piccolo documentario indiretto sullo stato attuale dei sentimenti in Italia.

Cosa succede se una ragazza va in giro per Roma a distribuire gesti di affetto, baci, caramelle, frutta fresca e bolle di sapone agli sconosciuti che incontra per strada o in giro tra i banchetti del mercato? E come reagiscono le persone a questo affetto improvviso e inaspettato, a gesti semplici come un abbraccio o un bacio rubato?

Con la luce d’oro dell’estate romana, Giulia Ananìa va alla ricerca di una Bella Stagione metaforica, dove amare è “come correre a scarpe slacciate”, un gesto libero e liberatorio da fare senza paura di farsi male.

Attraversando spazi reali e simbolici della città eterna quali l’antico mercato di Campo De’ Fiori, via Cavour e il Colosseo, il Rione Monti, tra le cupole e la statua indignata di Giordano Bruno, la cantautrice romana gioca con delicatezza e ironia tra volti sorridenti, perplessi o stupiti, e in questo cammino, incrocia anche un pezzetto di questo paese, lasciando affiorare temi diversi come la solitudine affollata delle grandi città e l’integrazione, o come il diritto alla libertà o all’amore di chi con un corteo festoso e al contempo arrabbiato risponde alla domanda “possiamo amare chi vogliamo?”

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