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Surgery: Reset

Consigli per l’ascolto: procuratevi una maschera antigas e tenetevi forte. E' quanto occorre per l’esplorazione dell’immaginario dei Surgery, in bilico tra oscura realtà e distorsione distopica

Surgery

Reset

(Cd, Altipiani)

industrial, ebm, metal, darkwave

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Surgery- ResetE’ un curioso effetto quello suscitato da un ascolto superficiale di Reset, l’ultimo approdo della carriera decennale dei Surgery, all’apparenza un assemblaggio di sonorità ben note ma in alcuni punti diametralmente opposte: da un lato muri incrollabili di bombardamenti sonori, dall’altro un nucleo intimamente malinconico che è quanto di meno ci si può aspettare.

Giunti al terzo capitolo della loro produzione musicale, il quintetto si pone l’obiettivo di unire queste anime così apparentemente diverse. A chiave di volta di questa complessa architettura può essere eletta la componente testuale delle canzoni, che rivela la coerenza interna di scelte musicali eclettiche. Filigrana distintiva è l’attitudine ideologica, e per certi versi propria della cultura di riferimento, alla presa di posizione, al contrasto in seno alla civiltà industriale.

Dissenso che si declina in modi diversi: dallo stato di decadente e tetra contemplazione de La Ballata Dei Caduti alle raffiche bellicose di Fino All’Ultimo Respiro, per culminare accennando alla rivisitazione del canto anarchico di Pedrini Il Galeone. Anche la materia sonora è plasmata dal disagio che classicamente accompagna “l’impero alla fine della decadenza”: il malessere si fa somatico e diviene musica ancor prima che parola. Esempio riuscitissimo ne è Mercalli.

Ecco quindi che i conti quadrano al rivelarsi dell’ordine che domina un’entropia fatta di un inestricabile tessuto primario e irriducibile di industrial, che assume le tinte cangianti ed estreme dell’aggrotech e dell’EBM (soprattutto nei remix, dove Reiner e Komor mettono lo zampino) e le forme vocali mutuate sia dal black metal che dalla più baritonale e placida darkwave, territorio musicale immediatamente confinante. E in aggiunta, una grinta non trascurabile.

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Delia Bevilacqua
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