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àlia: Asteroidi

Asteoridi del cantautore àlia è un primo disco dove l’artigianalità pop waveing è stilizzata al massimo, tra soffici tatticismi e poetiche intime visioni profonde

àlia

Asteroidi

(Neverlab Dischi)

canzone d’autore

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[youtube id=”LX-osbQOwOo” width=”620″ height=”360″]

ALIAImmerso in un pop waveing contaminato, perfetto per un pomeriggio uggioso da stemperare tra una finestra chiusa e immaginazioni spalancate ecco arrivare Asteoridi, il primo disco in solitaria di Alessandro Curcio in arte àlia – con l’accento sulla prima a -, un disco cantautorale che si scioglie in favore di una tranquillità quasi “aliena” – per rimanere in tema con il titolo – e riflessiva.

Un debutto dalla forte connotazione intima e visionaria che proietta l’ascoltatore nell’ambito delle brume ottantiane nonché sonicamente affine alle nuvolaie stratificate di Zampaglione, Cats, Everything But The Girl, Sinigaglia, Venuti e Concato, per citarne alcune, tracce di delicate armonie e sensuali atmosfere vellutate che tra calori soffici e iniezioni di silicio sintetico fanno spessore completo, uno splendido “viaggetto” che regala un tot di minuti di buona musica.

Asteroidi è un disco rivolto al passato con il passo moderno, decisamente riuscito e senza mai calcare il chiaroscuro dello stile di base, alleggerisce connotati estetici della wave con ottimi infiltrazioni dreaming (La sicurezza degli oggetti), funkly latin (con una stupenda chitarra Santaniana in Bouquet), una performance fatta disco che – se da una parte potrebbe essere fraintesa come un classico attacco di nostalgia acuta – dall’altra può vantare una profondità lucidità lounge decisamente speciale.

Classe da vendere.

 

 

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Max Sannella
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