V-Device
Calling Europe
(Cd, Love & Craft)
alternative rock, grunge
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Calling Europe è un esordio carico di rabbia e di atmosfere cangianti che riportano agli anni ’90. A firmarlo il quintetto napoletano V-Device, nato nel 2009, che offre al pubblico undici pezzi intensi e ben concertati, che fanno di Calling Europe un ascolto interessante che spazia tra i toni aspri e cupi di brani come Citizen Kane e Hush, a momenti più rarefatti e distesi, come quelli di Shadows Of Light e Waterfall.
Ogni elemento nell’album è valorizzato in modo molto equilibrato, l’influenza del rock e grunge degli anni ’90 è molto profonda, e forse a tratti la difficoltà nel trovare una strada assolutamente propria si avverte. Nonostante ciò, l’opera che si ha tra le mani è dotata di una grande vitalità, che oscilla tra i poli dell’impostazione rocciosa, solida di ASL style, con riffs aspri e vibranti, e il drammatico rimpiattino tra voce e piano in Trying To Do It Right.
La title-track, che apre anche l’album, è un pezzo insieme cupo e arioso, carico e orecchiabile, mentre Citizen Kane e This City sono attraversati, ciascuno a modo proprio, da una tensione ibrida, palpabile. Su una strada dai suoni sempre più sporchi e contorti si incontrano Hush e A Question Of Dice, il clima poi è stemperato da El Eternal Caravan, un piccolo concentrato di caos nella sua declinazione più elettrica ed eterea.
E questo alternarsi di levità e concretezza, di elettricità rocciosa e toni che si allentano, sfilacciandosi e facendosi più morbidi, conduce alla conclusione di un album gradevole e interessante.
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