Come consuetudine, a fine anno si tirano le somme. Anche noi di Rockshock abbiamo voluto stilare una playlist di brani tratti dai migliori album recensiti per voi in questi dodici mesi.
Queste le scelte di ogni redattore.
Andrea Musumeci:
Eileen Sol – Iconoclasta
Iconoclasta è un viaggio sonoro devastante, che invita ad una riflessione quasi utopica: distruggere i propri idoli, per tornare ad essere liberi.
Avo – Deep Blue
As Above As Below è un vero e proprio crocevia di culture e sonorità che si sviluppa attraverso 11 tracce creative, sfacciate, divertenti, coinvolgenti, potenti e nostalgiche, dove si alternano riff sporchi e melodie pulite.
Fabio Busi:
Fontaines D.C. – Big
I Fontaines D.C. si distinguono per l’urgenza che sembrano avere nell’esternare la loro musica e per uno stile vocale del leader Grian Chatten particolarmente riconoscibile.
Husky Loops – Everyone is having fun fun fun but me
I bolognesi Husky Loops, band con due ep all’attivo, stanno riscuotendo molto successo in terra d’Albione, tanto da aver aperto alcune date del tour dei Placebo, passando anche in rotazione sulla BBC.
Chiara Profili:
The Winstons – Ghost Town
Un disco davvero ispirato, gradevole, ammaliante, nostalgico, ma coi piedi ben saldi nel XXI Secolo, nel quale il mito del trio Winston si rafforza, diventando una realtà consolidata nel panorama alternative italiano.
The Spell of Ducks – So High
Con Soup i The Spell of Ducks sono riusciti nel loro incantesimo, facendoci innamorare della loro musica guardando un tramonto in riva al mare o sorseggiando birra in un irish pub.
Francesco Brunale:
Max Zanotti – Love Me Blind
Max Zanotti dà alla luce A Un Passo, il suo secondo disco da solista, che strizza l’occhio al blues ed alla Seattle più intimista, senza perdere di vista quanto fatto lo scorso anno da Myles Kennedy con il suo esordio di assoluto livello.
Alter Bridge – Native Son
Walk The Sky è un bel ritorno da parte del quartetto americano.Non raggiunge le vette dei primi due dischi, ma può collocarsi, da un punto di vista della continuità, sul solco tracciato da AB III e Fortress.
Michele Larotonda:
Gianluca Gill – Come in un Disco di Franco Battiato
Un disco sorprendente e variegato, un album con più anime e più colori dove Sicilia, Berlino, Canada, chitarre acustiche e drum machine danno vita a brani originali e che danno ancora qualche speranza alla musica d’autore italiana.
Cesare Basile – L’Arvulu Rossu
L’artista siciliano, che ha scelto il proprio dialetto di origine come mezzo per le sue creazioni, continua la sua personalissima ricerca nel creare una sorta di blues mediterraneo che però in questo caso arricchisce con suoni più vicini alla world music, come se fosse in cerca di un gemellaggio tra i popoli oppressi.
Luca Paisiello:
Umberto Maria Giardini – Argo
Umberto Maria Giardini ci regala un disco elettrico, appassionante, avvolgente; un album che non si appoggia a strutture classiche, con il ritornello che si ripete.
Il Gigante – Allora Suona Tu
Un rock sanguigno, vivace, maturo, che possibilmente lascia intravedere una carriera musicale degna di nota.
Simona Fusetta:
/handlogic – Communicate
Nobodypanic è uno sguardo malinconico, ma al contempo dolce, sul conflitto tra il lato oscuro e quello luminoso della personalità; Communicate uno schiaffo soul/rock/dark quasi disturbante.
Massimo Volume – Il Nuotatore
Il Nuotatore è un album scarno, essenziale. Niente synth o tastiere, solo i Massimo Volume nella loro forma migliore.
Bonus track: le scelte del Direttore Massimo Garofalo
Angel Olsen – All Mirrors
Burial – Claustro
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