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Nevrorea: Diva

Il disco psychedelic rock di esordio dei Nevrorea accompagna la Diva protagonista di questo viaggio notturno nella città che avvolge la nostra introspezione.

Nevrorea

Diva

(Suburban Sky Records)

psychedelic rock

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Due anni fa a Firenze si è formata una nuova band dal nome di Nevrorea, un trio basso-chitarra-batteria spinto dall’influenza della musica prodotta da Verdena e Radiohead. Nei successivi due anni Cosimo, Ernesto e Lorenzo hanno lavorato sodo per dare luce a Diva, il loro album di debutto composto da 10 canzoni che mescolano psichedelia, noise e alternative rock cantato in italiano.

Il nome Nevrorea è legato ad un neologismo che si sono dati quando si trovano nella fase di costruzione di un brano. E’ quello il momento in cui il musicista viene assorbito da uno stato di alienazione, trasportato dall’onda sonora travolgente, l’atmosfera che rapisce, le note che salgono su spontanee invadendo la stanza in cui nasce una nuova canzone. Come la scarica di adrenalina che esplode sulle schitarrate di brani ardenti e distorti come Diva, Accelera o Karmaboy.

La suggestiva Diva che dà il titolo all’album raffigura la loro parte più intima, protagonista di questo concept in un viaggio nella notte metropolitana, quando l’anima naufraga nei ricordi, nelle ferite, nell’introspezione dei momenti vissuti di giorno. La troviamo ben rappresentata nel video di Revolver, una ragazza in fuga da se stessa che cerca di dare un senso alla sua esistenza.

In generale l’impressione è che, se dobbiamo pensare ai dischi dei Verdena per dare un’idea di come suonano i Nevrorea, viene in mente lo splendido Solo Un Grande Sasso accostando più che altro le atmosfere sentite in Cara Prudenza, Onan, 1000 Anni con Elide, o alcuni estratti da  Endkadenz, piuttosto che le vorticose Spaceman o Nova. La voce di Cosimo ricorda senza ombra di dubbio quella di Alberto Ferrari, ma senza scambiarli per dei cloni, l’influenza della band bergamasca si fa sentire positivamente, dato che ritengo quel secondo album tra le migliori produzioni di inizio millennio.

Dal tiro energico di Prova a Perderti alle linee di basso preponderanti di Calliope, all’acustica Super Ego e le delicate strofe di Attenta a Dove Metti i Piedi ritroviamo la nostra anima psichedelica accartocciata a melodie cupe e appannate che sovrastano i solchi di questo disco, seguite da lampi sonori piacevoli e sognanti.

Il disco di esordio dei Nevrorea è un buon biglietto da visita, queste sonorità nervose e oniriche sono elaborate con cura e i testi sono persino più maturi e non ermetici da lasciar aperta la porta ad un prossimo lavoro dei tre ragazzi fiorentini.

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Luca Paisiello
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