Fiori di Mandy
Carne
alternative rock
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Carne, il secondo Ep dei Fiori di Mandy, band originaria di Oristano attiva da due anni, è composta da 6 canzoni di poco più di una mezzoretta. I tre ragazzi sardi hanno suonato i loro brani in presa diretta, ostinatamente ancorati all’idea di un rock autorale e di un’espressività musicale fortemente emotiva e orgogliosamente fuori moda.
Al di là dei toni scherzosi che si leggono sul loro sito (“I fiori di Mandy si raggruppano per suonare simpatici motivetti che fanno venir voglia di fischiettare e, conseguentemente, di farsi una doccia. Sono molto molto bravi e le vostre docce non saranno mai state così goduriose. Conviene ascoltare bene le loro canzoni se si vuol diventare dei campioni di igiene.”) l’impostazione dei brani proposti è assolutamente malinconica, riflessiva, interiore, con sonorità oscure e lievemente distorte che sono espressione del loro sguardo sul mondo.
Ecco allora che a partire da Invadere assistiamo ad una mescolanza tra canzone d’autore, indie e scosse noise (e qui la chitarra non suona mai propriamente elettrica) che ci riporta per diversi motivi alle produzioni alternative delle cantine di venti anni fa. Non so quanto sia voluto, ma anche la registrazione del disco risulta uscire dalle vecchie sale prove dove si suonava carnalmente con tutta la passione dei ventanni e l’ambizione di voler esprimere qualcosa a tutti i costi contro il sistema, la società, il conformismo.
I tre ragazzi cantano di turbamenti, amicizie e solitudini. Se in Karter viene facile l’accostamento agli Afterhours più docili e alla poesia di Umberto Maria Giardini, in Quelli di Ieri si racconta la scomparsa di un loro caro amico che non può che averli trasformati. Sembra assurdo che un tuo coetaneo perda la vita quando sei giovane, a me è successo e oltre a rimanerne senza fiato si osserva la vita senza più quell’innocenza che si aveva negli occhi.
Si sente che i Fiori di Mandy sono fuori dal coro, hanno una ricercatezza compositiva che va oltre gli schemi musicali che dominano le radio, in un paio di brani ci sono cambi di tempo e derivazioni che fanno comprendere come tutto questo lavoro sia personale e genuino. I testi poi sono viscerali, per nulla estetici, che lasciano all’interpretazione.
Il momento più travolgente di questo Ep è In Virtù del Piovere, brano ritmato, vivo, pungente, suburbano. Un disco che lascia una ferita come quella all’orecchio del soldato tedesco illustrata in copertina dal pittore oristanese Tonino Mattu. Sicuramente il prossimo passo sarà una produzione all’altezza, una manciata di brani più trascinanti, e anche qualcuno che li porti via dall’isola e li lasci crescere.
Sito web: www.ifioridimandy.band
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