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Creed: Full Circle

A sorpresa si riformano i Creed con un improvviso disco nuovo, il quarto. Ma i progetti solisti di Scott Stapp e Mark Tremonti continueranno comunque.

Full Circle

(Cd, Wind-Up Records)

alternative rock

[starreview tpl=16]

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Creed- Full CircleE’ proprio il caso di dirlo: un fulmine a ciel sereno. La scorsa primavera Stapp e Tremonti hanno cominciato a rifrequentarsi componendo qualche canzone assieme e in estate è arrivato di getto un tour che li ha di nuovo ributtati in pista, gettando scompiglio nei vecchi fans increduli, dato che nel 2004 il singer Scott Stapp si era allontanato dai Creed dopo tre dischi di grande successo, intraprendendo una carriera solista, partecipando inizialmente alla colonna sonora della Passione di Cristo di Mel Gibson e pubblicando poi il suo primo disco di platino, The Great Divide.

Il resto della band ha ingaggiato l’ottimo vocalist Myles Kennedy con il quale, sotto il nome Alter Bridge, ha dato alle stampe due album di buon alternative metal. Il lancio del quarto disco ufficiale deve essere però considerata una parentesi, dato che i progetti con Stapp solista e gli Alter Bridge di Tremonti sono ufficialmente ancora in piedi, tant’è che Kennedy non si è per nulla risentito per la reunion dei Creed.

Full Circle non è sicuramente all’altezza di Weathered ma è un buon disco dove il sound rispetto ai precedenti lavori è meno grezzo anche se ancora da elaborare. Sembra che a volte Mark Tremonti abbia composto e suonato senza strafare granché, mentre si avverte moltissimo l’impegno vocale di Stapp che interpreta con grande devozione le nuove canzoni.

La botta iniziale di Overcome, il primo singolo, mescola strofe melodiche con un aggressivo impatto sonoro, per un risultato abbastanza orecchiabile. Ma la seguente Bread of Shame e poi Suddenly riportano alle atmosfere pesantemente metal che si avvicinano al secondo album degli Alter Bridge. Mark sembra aver fatto tesoro degli anni passati con Kennedy sfoderando ritmiche impestate ma armoniose e in alcuni brani si impegna con qualche assolo breve ma intenso.

Non mancano discrete ballads come Rain, On My Sleeve, Time, che però non fanno sussultare come ai vecchi tempi, sebbene il nuovo tormentone acustico Away in Silence mostri grande personalità. Se questo disco fosse stato composto con maggiore impegno avremmo un gran bell’album, ma probabilmente dilatando i tempi si sarebbero create tensioni, considerando i relativi progetti alle porte.

Quindi va bene così, i Creed hanno consegnato a sorpresa un buon disco anche grazie all’ottima produzione e chissà che in futuro non si vedano altre canzoni assieme. Tanto finora Stapp e gli Alter Bridge non hanno affatto deluso, e questo 3×2 è un’offerta che non tutte le band sono capaci di offrire.

sito web: www.creed.com

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Luca Paisiello
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