Sopor Aeternus
Es Reiten Die Toten So Schnell
(Apocalyctic Vision/Audioglobe, 2003)
folk apocalittico
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In vita, si fa per dire, dal 1989, questa one man band tedesca ha realizzato diversi album, guadagnandosi l’etichetta di cult band nei circoli underground. Adesso esce questo prodotto, riedizione riveduta e corretta del demo d’esordio con in più qualche inedito. Per classificare il cd, pensate ai Dead Can Dance, ma pesantemente e forzatamente più scuri. Pensate a come potrebbero essere i suoni in un funerale antico, dove i bardi menestrelli non raccontassero più le gesta eroiche di valorosi cavalieri, ma tristi storie fatte di morte e miseria. Pensate a come gli allegri colori di un vecchio mercato del rinascimento si possano trasformare in terre fredde e desolate. Pensate alle vecchie feste di paese che lentamente si trasformano in riti diabolici. Pensate ad un folklore nero, nero come la pece: tutto questo è Es Reiten Die Toten So Schnell cioè anche i vampiri succhiano dalle loro stesse vene.
Prodotto dalla tedesca Apocalyctic Vision (mai nome fu più azzeccato) e circondati da una decina di musicanti che rispondono al nome di Ensemble Of Shadow, impegnati nell’allestimento di suoni alternativi quali oboe, trombone e clarinetto, i Sopor Aeternus hanno (ri)proposto un lavoro evocativo e maligno. Non piacerà a tutti, data la sua poca propensione alla solarità. O magari proprio per questo potrebbe essere preso in considerazione.
Se decidete di acquistare l’album, mi raccomando, ascoltatelo la buio.
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