Magica
Center Of The Great Unknown
(Cd, AFM Records)
melodic metal, power metal
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Gradevole, genuino e pieno di energia Center Of The Great Unknown, sesto album da studio della formazione romena Magica. La brava vocalist Ana Mladinovici, il chitarrista Bogdan Costea e compagni confezionano un album intenso e dalle sfumature cangianti e sottili, pane per i denti dei fan del genere e non solo. Il lato etereo nella maggior parte delle composizioni è solo accennato, lasciando spazio alle chitarre che disegnano melodie orecchiabili e non banali e alla voce carismatica della cantante, che a volte si intreccia con un altra voce maschile creando un contrasto sfruttato in modo non banale.
Interessante anche l’arco tematico abbracciato dall’album, incentrato sulla letteratura di viaggio e le esplorazioni delle regioni artiche all’inizio del 1800. Tra le fonti di ispirazione citate dalla band figurano gli scritti dell’Ammiraglio Richard Evelyn Byrd sui suoi voli verso il Polo Nord e l’Antartide, “The Goddess of Atvatabar” di William R. Bradshaw e gli scritti del giornalista ed esploratore polacco Ferdynand Antoni Ossendowski.
E il viaggio in cui ci accompagnano i Magica con Center Of The Great Unknown è barocco, cristallino, spesso anche cupo e impervio. In apertura il brano che dà il titolo all’album e di cui trovate il video in questa pagina ha toni epici e sinfonici e un ritornello che si fa ricordare. Sfumature che si fanno via via più scure con Masterspell, etereo e sfilacciato prima di andare a sbattere contro il muro delle chitarre. Qualche venatura quasi folk in King Of The World e The Earth Is Young, mentre la marca sinfonica è accentuata in Under The Auroras, dove alla voce di Mladinovici si alterna un growl cavernoso. Bello il contrasto tra furia e delicatezza di One Angry Gaia, cupo e tagliente.
Un album nell’insieme compatto e gradevole, che unisce in modo fluido e personale ingredienti ben noti nella produzione del genere risultando fresco e intenso.
Artwork a cura dell’artista italo-cileno Claudio Bergamin.
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